Nel corso degli anni, Herman Verkerk e Guus Beumer, in quanto compagni di vita, hanno collaborato in un molti modi. Il loro desiderio di lavorare insieme è sempre stato incline al cambiamento e stavolta hanno preferito una modalità pienamente integrata, in cui attività professionale e vita privata diventano inscindibili. Un simile concetto costituisce la ragione profonda che li ha spinti a coltivare il desiderio di costruire una casa che fosse la risultante di tale prassi integrata e desse vita, nel contempo, a una famiglia estesa: da house a home.
Il nostro obiettivo è creare una casa dove si possa gioire della vita e riflettere su di essa, un luogo dedicato non solo a noi stessi, ma pensato anche per i nostri amici e aperto agli eventuali visitatori. Siamo riusciti ad acquisire un vecchio hotel degli anni Cinquanta, che dopo ben 70 anni rimane ancora l'edificio più “moderno" di Arpino, antica città del Lazio a un'ora da Roma e da Napoli. Arpino è una città avvolta nel mistero, la cui fondazione è attribuita al dio romano Saturno. Ciò che sappiamo è che l'ex hotel è costruito su un'antica muraglia ciclopica, forse eretta dai Volsci, popolo che abitava queste zone molto prima dei Romani e dello stesso Saturno. Grazie a questa maestosa muraglia, l'edificio in cima è diventato una meravigliosa metafora dell’essere dentro e fuori, dell’essere in città e nel paesaggio, dell’essere connessi e disconnessi. In altre parole, grazie a queste antiche mura, l'edificio stesso è diventato l'immagine perfetta di tutti quei desideri contraddittori che dimorano in tutti noi. L’edificio offre anche vedute spettacolari e, per questo, l'hotel è stato chiamato Belsito, ovvero “luogo incantevole”: un nome da custodire, quello di un edificio e della sua posizione che concorrono a creare, appunto, un autentico “bel sito”.
Per quanto si tratti della costruzione più recente in città, la sua storia sembra perdersi nelle coltri del tempo. Il suo stile architettonico può essere considerato razionalista. Purtroppo non siamo riusciti a rintracciare ulteriori informazioni e persino i nomi dell'architetto e del costruttore ci sono ignoti. Abbiamo tuttavia dedotto che l'edificio sia stato fatto oggetto di alcune opere di ristrutturazione, che risalgono probabilmente agli anni Settanta del secolo scorso. La gran parte di siffatti interventi è stata oggi soppressa e l’edificio appare così tornato alla sua originaria chiarezza stilistica. La presunta idea architettonica di base prevedeva un edificio tanto distante e quasi distaccato dal versante stradale quanto generosamente aperto verso la valle. Tale concept originario è stato rivalorizzato dall'architetto Herman Verkerk: malgrado la riduzione della metratura, il corpo di Casa Belsito risulta nuovamente avvolto da un’ampia terrazza.
Lo strenuo lavoro degli ultimi due anni e le intuizioni di Herman Verkerk e del nostro costruttore Claudio Cinelli e del suo team, hanno ridato vita a Casa Belsito, obbedendo alla logica interna della sua architettura. L'estetica che ne risulta è radicata nel principio “as found" e si avvale del reimpiego di materiali usati.
Casa Belsito vanta un ampio spazio al piano terra, adatto a molteplici attività: dalle mostre e alle presentazioni, dagli incontri ai dibattiti. Senza dimenticare eventi gastronomici e feste danzanti. Da bambini, i nostri vicini partecipavano alle feste organizzate nell’ex hotel e, per questo, condivideremo alcune delle loro foto d’epoca che ritraggono la grande hall.
Fondata da Guus Beumer e Herman Verkerk, Casa Belsito intende essere un'organizzazione culturale strettamente radicata nel suo contesto. Casa Belsito si evolverà naturalmente, ma si considererà sempre un'organizzazione culturale aperta a tutti.